sabato 22 ottobre 2011

I motivi per essere indignati ... e per ribellarsi

Un gruppo di potere sta prendendo sempre di più il controllo della finanza internazionale imponendo le proprie regole a Stati e Governi e facendo si che la ricchezza si concentri nelle mani di pochi.

La finanza speculativa distrugge l'economia reale, creando disoccupazione e precarietà, negando un futuro ai giovani, i quali si vedono costretti a pagare un debito finanziario da loro non contratto.

I movimenti di protesta che stanno sorgendo spontaneamente in diversi paesi del mondo, sono un segnale che questo sistema non può continuare, che superato un certo limite di tollerabilità, questo è destinato a saltare.

Contro questo tipo di finanza globale, i singoli stati e governi possono fare poco, se l'azione è isolata. Solo una sollevazione di popolo a livello mondiale, auspicabilmente non violenta, gandhiana, può sortire degli effetti significativi.

I sindacati e le diverse associazioni per i diritti del'uomo dovrebbero intraprendere delle iniziative, coordinarsi, a livello mondiale, per contrastare questo sistema che definirei "di nuovo schiavismo" dell'individuo.

La constatazione più deludente è che pressoché tutti i partiti politici sono asserviti a questi poteri forti e hanno abbandonato la difesa degli interessi dei cittadini, si preoccupano unicamente della conquista e del mantenimento del proprio potere e dei propri privilegi.

Gli atti di teppismo di alcuni gruppi violenti quali si sono manifestati a Genova un po di anni fa e a Roma di recente, non sono utili alla causa ma sono controproducenti, in quanto fanno il gioco di chi vorrebbe azzittire  la legittima e pacifica protesta e servono solo per promulgare delle restrizioni al diritto di manifestare.

Stante l'attuale situazione economica in Italia, (visto che la rivoluzione non è proprio dietro l'angolo), penso che anche ai politici italiani sia chiaro, dove sono i privilegi e quali i reali sprechi che andrebbero tagliati, per trovare risorse da destinare allo sviluppo ed al finanziamento di quei settori che sono strategici per il futuro della nazione, ma non anno intenzione di intervenire, perché farebbe crollare quel sistema grazie al quale loro stessi sono al potere e godono di privilegi.

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